VISITARE LA CISGIORDANIA: 5 TAPPE IMPERDIBILI
La Cisgiordania incanta i viaggiatori con la sua effervescenza, ispirandoli e a volte sfidandoli. Oggi ti parlerò di come visitare la Cisgiordania in un giorno scegliendo alcune tappe imperdibili.
La Cisgiordania è comunemente associata a situazioni di conflitto e violenza, ma per quanto questa terra sia una polveriera politica è anche altro. I palestinesi cercano sempre di mostrarsi ospitali con i turisti e per le strade si sente spesso la parola “Welcome!”. Io ho visitato questo territorio in un giorno scegliendo un tour in lingua inglese organizzato da Get Your Guide in partenza da Gerusalemme.
Questa secondo me è una soluzione interessante e sicura soprattutto perché, dopo la mia esperienza, posso assicurarti che visitare il territorio con una guida locale ti fa vedere con altri occhi ciò che senti dire da fonti, a volte, incerte. Questi luoghi sono un affascinante insieme di strade animate, caotici suq, colline ondulate e paesaggi desertici, città che hanno una storia che si perde nella notte dei tempi.
VISITARE LA CISGIORDANIA: IL TOUR
Il punto di ritrovo per la partenza era l’Abraham Hostel in piazza Davidka a Gerusalemme, a due passi dal Mercato Yehuda e, per fortuna, proprio di fronte all’appartamento dove soggiornavamo io e la mia amica!
Le tappe del tour sono state:
- Ramallah e tomba di Yasser Arafat
- Gerico, la città più antica del mondo
- La fonte battesimale sul fiume Giordano Qasr-el-Yahud
- Betlemme e la Chiesa della Natività
- Muro di separazione della West Bank e street art
PRIMA TAPPA: RAMALLAH E TOMBA DI YASSER ARAFAT
Arrivate all’Abraham Hostel siamo salite sul piccolo pullman assieme agli altri partecipanti provenienti da diverse parti del mondo. Una volta partiti, siamo arrivati a Ramallah dove ci attendeva la nostra guida che, essendo palestinese, non poteva iniziare il tour assieme a noi da Gerusalemme. Proprio per questo motivo, ci ha spiegato la vita dei Palestinesi e come, per andare da una città all’altra, a volte debbano impiegare il doppio del tempo a causa del fatto che non possono mettere piede in Israele. La sua presentazione è stata davvero interessante e il suo fare amichevole ha messo tutti a proprio agio.
Appena scesi dal pullman siamo stati accompagnati a prendere il tradizionale caffè nero ad un piccolo baretto mobile in Al-Manara Square, dove vengono girate le riprese della maggior parte dei telegiornali mondiali.
Questa piazza circolare è il centro della città ed è dominata da un monumento con un pilastro di pietra circondato da cinque leoni, simbolo tradizionale di coraggio, potere e orgoglio.
Le strade che si diramano da Al-Manara conducono agli altri quartieri della città, tra cui la Città Vecchia e il mercato all’aperto. Queste strade sono brulicanti di vita, negozi e Kebab house.
MUSEO YASSER ARAFAT
Dopo una visita alla città ci siamo recati in pullman alla tomba dell’ex leader palestinese Yasser Arafat che si trova a 1km da Al Manara. Questo semplice e geometrico mausoleo rappresenta un pezzo di storia. La guida ci ha fatto capire cosa rappresentò realmente Arafat per i Palestinesi. Ciò che mi ha emozionato particolarmente è stato sapere che Arafat fu adagiato sulla terra fatta arrivare apposta da Gerusalemme, suo luogo di nascita in cui non poté più tornare.
VISITARE LA CISGIORDANIA: GERICO
A circa un’ora di viaggio da Ramallah, siamo arrivati a Gerico per visitare i resti di case e fortificazioni risalenti a 10.000 anni fa.
TEL AL SULTAN
Sebbene gran parte dell’antica città non sia ancora stata portata alla luce, Tel Al Sultan è una tappa imperdibile per visitare la Cisgiordania. L’ingresso costa 10NIS ed è aperto dalle 8 alle 17.
Ciò che si vede oggi sono dune di sabbia e scalinate, mentre negli strati di terreno sottostante si possono notare delle tracce di civiltà.
Vedendo da lontano il Monte delle Tentazioni e il Monastero di Quarantul, mi sembrava di essere stata catapultata in un racconto biblico. Questo è uno dei siti più suggestivi della Cisgiordania che purtroppo non ho avuto il tempo di visitare. Si tratta infatti del luogo in cui si dice che Gesù abbia resistito a Satana dopo 40 giorni di digiuno nel deserto.
Nel caso fossi interessato a visitare il Monastero meglio presentarsi di primo mattino perché gli orari di apertura sono un po’ imprevedibili. L’ingresso è gratuito e si può raggiungere con la funivia sino a un certo punto.
Situata nella depressione del Mar Morto, a -240 metri sul livello del mare, Gerico è collocata all’altitudine più bassa del pianeta. Questo fa sì che il calore, soprattutto d’estate, sia molto difficile da sopportare: infatti, il caldo unito all’umidità possono far arrivare la temperatura percepita intorno ai 50 gradi.
QASR-EL-YAHUD
Visitare la Cisgiordania vuol dire anche fare tappa a Qasr-el-Yahud, a poco più di 20 minuti di viaggio da Tel Al Sultan. In questo luogo si ritiene che Giovanni Battista abbia battezzato Gesù e si trova in un punto isolato lungo il corso del fiume Giordano, proprio sul confine tra Giordania e Cisgiordania.
Si dice che Giovanni Battista avesse scelto questo punto sul fiume perché all’epoca era un crocevia di mercanti e viaggiatori. Ora la situazione è ben diversa: la zona è sorvegliata da un posto di controllo israeliano e la strada di accesso al sito passa in mezzo a dei campi minati, ovviamente assolutamente off limits. Si giunge infine ad un parcheggio dove parte un breve sentiero che porta al fiume.
Qasr-el-Yahud è aperto dalle 9 alle 16 e l’ingresso è gratuito.
VISITARE LA CISGIORDANIA: BETLEMME
Dopo pranzo siamo andati a Betlemme. Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi, siamo abituati a immaginare un paesino dei racconti di Natale che ospita la capanna dove nacque Gesù. Devo ammettere di esser stata piacevolmente colpita! L’ho trovata una città vivace e colorata e non poteva mancare la visita alla Chiesa della Natività.
LA BASILICA DELLA NATIVITÀ
Questa chiesa che richiama milioni di pellegrini, fu costruita dall’imperatore Costantino nel 326 d.C. subendo nel tempo diverse trasformazioni. Nel caso decidessi di visitare il luogo autonomamente, sappi che all’esterno della chiesa è pieno di guide con cui è possibile trattare il prezzo per una visita.
Proprio accanto alla Basilica è possibile visitare la Chiesa di Santa Caterina, da dove viene trasmessa in diretta mondiale la messa di mezzanotte che si celebra alla vigilia di Natale.
Una volta arrivati alla Basilica abbiamo attraversato la Porta dell’Umiltà, un piccolo portone di epoca ottomana che obbliga chi entra a piegarsi per poterlo oltrepassare, in gesto, appunto, di umiltà. L’ingresso non è sempre stato così piccolo: i crociati ridussero le sue dimensioni per impedire le irruzioni a cavallo.
Entrati nella chiesa, abbiamo proseguito verso la navata centrale dove è possibile ammirare il pavimento originale attraverso alcune botole in legno. In fondo alla navata si trova una scala che scende alla Grotta della Natività, sempre affollata. Il mio consiglio è di visitarla durante le ora di pranzo, quando ci sono meno gruppi che affollano il posto.
Tieni presente che la visita alla Grotta sarà breve, la guida ci ha fatto entrare uno alla volta per inginocchiarci a toccare la terra al centro della stella. Il tempo di una foto ricordo e anche la guardia che presenzia il luogo ti dirà di procedere.
IL MURO DI SEPARAZIONE
L’ultima tappa di questo tour per visitare la Cisgiordania è stata la Barriera di Separazione costruita tra Israele e i Territori Palestinesi.
Sentirne parlare e vederla in televisione è un conto, vederla dal vivo è un altro. Il senso di tristezza che mi ha pervaso è stato immediato. Di questa barriera lunga circa 150 chilometri e alta fino a 8 metri è veramente difficile parlarne. Eretta a partire dal 2002 per impedire agli attentatori palestinesi di entrare in Israele durante la Seconda Intifada, la sua costruzione non è ancora terminata. Il muro viene costruito soprattutto nel versante palestinese della Linea verde, la linea di cessate il fuoco del 1949 tra Israele e Giordania, e per i palestinesi il suo percorso irregolare serve solo a strappare territorio a quello fissato dagli accordi di Oslo. Ciò peggiora sensibilmente le condizioni di vita della popolazione locale che spesso ha, o aveva, il lavoro, parenti, conoscenti al di là della barriera.
STREET ART PER LA PACE
Lungo la strada che dal centro di Betlemme ci portava al muro, abbiamo potuto ammirare, seppur da lontano, il famoso “Lanciatore di fiori” di Banksy, realizzato su un edificio privato. Appena scesi dall’autobus siamo subito corsi di fronte all’altra opera dell’artista: “La colomba corazzata” raffigura una colomba della pace che indossa un giubbino antiproiettile con un mirino sul petto.
Arrivati all’inizio del muro che separa Betlemme da Gerusalemme, abbiamo cominciato il nostro tragitto a piedi all’ombra del gigante di cemento armato. Visitare questo luogo è un modo per provare a capire, vedere, incontrare e confrontarsi, contribuendo così anche all’economia delle comunità locali. Esso è stato trasformato quasi subito in una tela per esprimere il dissenso politico, ospitando artisti di fama mondiale come, oltre a Banksy, Blu e How & Nosm.
Il primo artista a diffondere la street art a Betlemme è stato proprio Banksy. Quando visitò la Cisgiordania nel 2005 dipinse nove graffiti sul muro di separazione e su edifici privati di Betlemme e dintorni. I suoi disegni satirici erano una vera e propria critica all’allora politica di occupazione israeliana e avviarono un colorato assalto alla barriera da parte di artisti palestinesi e internazionali.
Uno dei graffiti più apprezzati e fotografati è sicuramente quello che invita a dedicarsi al cibo con “Make hummus not walls” e che fa il verso allo slogan “Fate l’amore non la guerra” del movimento pacifista degli anni ’60 contro la guerra del Vietnam.
WALLED OFF HOTEL
A pochi passi si trova il Walled Off Hotel, creato da Banksy, che offre quella che lui stesso ha definito “la peggiore vista al mondo”. Sede di un museo, di un bar e di una galleria d’arte, il Walled Off offre anche alcune delle camerate di più alto livello in tutto il Medioriente. Semmai vi tornerò, mi piacerebbe farci un salto!
Dopo aver finito di visitare il tratto di muro siamo tornati al pulman e dopo aver ringraziato e salutato la nostra guida, siamo stati riaccompagnati a Gerusalemme.
Consiglio a tutti di visitare la Cisgiordania e di viverla, io spero di poterci tornare per vedere tutto il resto che questo territorio offre.