
ITINERARIO DI 5 GIORNI IN ISLANDA DEL SUD
Ti racconto del mio viaggio in Islanda, un itinerario di 5 giorni lungo la costa sud occidentale dell’isola, più una piccola deviazione a nord per scoprire un luogo iconico.
VIAGGIO DI 5 GIORNI IN ISLANDA: L’ITINERARIO
L’Islanda è uno di quei luoghi che non si possono descrivere a parole. Uno di quei luoghi che ti lasciano sensazioni ed emozioni diverse. Uno di quei luoghi da vivere a piccoli passi, in silenzio e rispetto, perché la natura incontaminata, umile e potente la fa da padrona.
Una bellezza rara che ti colpisce dritta al cuore.
5 giorni non basteranno per vederla tutta ma basteranno per farti innamorare!
Indice
GIORNO 1: IL CIRCOLO D’ORO
Il modo migliore per vivere a 360° la vera essenza di questa terra è quello di fare un on the road, in modo da poter gestire i tuoi tempi, ma soprattutto perché ti fermerai spesso a fotografare i paesaggi.
Quindi il mio itinerario di 5 giorni in Islanda del sud non può che iniziare recuperando l’auto 4×4 da Go Car Rental. Nell’articolo Viaggio in Islanda: cosa sapere prima di partire ti spiego i motivi per cui ho scelto di affidarmi a questa compagnia di noleggio.
Recuperata l’auto non resta che iniziare questo viaggio! Il primo giorno, è dedicato al Circolo d’Oro. Le tappe principali da non perdere sono 3: Parco Nazionale di Thingvellir (Þingvellir), l’area delle sorgenti termali di Geysir e la possente cascata di Gullfoss.
Uno dei luoghi più importanti dell’Islanda è il Parco Nazionale di Thingvellir, chiamato anche Þingvellir. Grazie alle sue caratteristiche geologiche, la natura e la storia, nel 1928 fu dichiarato Parco Nazionale e, nel 2004, nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

All’interno del parco ci sono vari sentieri, ma se hai poco tempo a disposizione ti consiglio di concentrarti sulla faglia di Almannagja, la cascata di Oxarafoss e Il lago Thingvallavatn.
Il paesaggio è incredibile, con imponenti faglie tettoniche e limpide acque del lago più grande d’Islanda, il Thingvallavatn. Per i più coraggiosi è possibile anche fare snorkeling, immergendosi fino ad arrivare alla faglia di Silfra.
Thingvellir è anche di significativa importanza storica, poiché ospitava l’antico Althing, il primo parlamento democratico del mondo, fondato nel 930 d.C.
Il parco è ad ingresso libero, mentre i parcheggi sono a pagamento. Il costo del pass giornaliero varia a seconda del mezzo. Per un’autovettura da 5 posti il prezzo è di ISK 750,00 (circa € 5,20).
Tappa successiva di questa giornata nel Circolo d’oro é Geyser, che dista circa 45 minuti di auto dal Parco di Thingvellir. Geysir, da cui deriva il termine “geyser”, è un’area geotermica che regala un’esperienza straordinaria grazie allo Strokkur, un geyser attivo che erutta regolarmente circa ogni 8 minuti getti d’acqua bollente e vapore nell’aria.
In passato, a dare spettacolo era Geysir, il più grande geyser d’Islanda e il più celebre al mondo, con getti che potevano raggiungere un’altezza di 70 metri. Purtroppo, la sua attività è drasticamente diminuita a causa di alcuni turisti irresponsabili che hanno gettato pietre nel suo interno.
Infine, a breve distanza, l’ultima tappa di questa prima giornata è la cascata di Gulfoss, la “cascata d’oro”, Le acque tumultuose del fiume Hvítá precipitano in una spaccatura profonda, creando una cascata doppia che si tuffa in un canyon spettacolare. La potenza del flusso d’acqua e il fragore delle cascate ti lasceranno senza fiato.

Finita questa prima giornata è ora di dirigersi verso l’alloggio per la notte a Hvolsvöllur dove improvvisamente mi ha accolta l’aurora boreale!
GIORNO 2: LE CASCATE
Iniziamo la discesa verso la costa meridionale, dove si trovano alcuni dei luoghi più iconici dell’Islanda.
Prima tappa Seljalandsfoss, con la sua maestosa caduta d’acqua di 60 metri, offre un’esperienza unica. Hai mai provato l’ebbrezza di avventurarti dietro ad una cascata? Nei periodi estivi un sentiero scavato nella roccia ti permetterà di ammirare Selijanlandoss anche da un altro punto di vista! Avere un impermeabile qui è fondamentale perché ne uscirai completamente zuppo.

A pochi passi da Seljalandsfoss, c’è una cascata nascosta: Gljúfrabúi. Immersa in un canyon segreto, questa cascata si nasconde parzialmente dietro le rocce circostanti, creando un ambiente intimo e misterioso. Ci si può addentrare nel canyon attraverso una stretta fessura rocciosa, facendo attenzione a non cadere nel fiume, per ammirare la cascata da vicino, avvolti dalla sua bellezza selvaggia.
Riprendendo l’auto e proseguendo lungo la strada costiera, ci si imbatte in Skogafoss, una delle cascate più iconiche dell’Islanda. Con i suoi imponenti 60 metri di altezza e 25 metri di larghezza, Skogafoss grazie alla sua maestosità mi ha lasciata davvero senza parole e devo ammettere che è quella che mi è piaciuta di più. La vista dal basso è impressionante, ma ti consiglio di percorrere i circa 500 gradini che portano alla sommità. Fidati, la fatica sarà ripagata da un paesaggio, sarò banale ma non so come altro descriverlo, davvero incredibile. Il cielo azzurro in contrasto con le montagne marroni, i prati con l’erba dal verde all’oro… trovami l’aggettivo più adatto una volta arrivato li! Non perderti la passeggiata che conduce fino a Hestavaðsfoss, gli scorci sono stupendi!

Oltre alla loro bellezza visiva, queste cascate portano con sé una ricca storia e mitologia. Seljalandsfoss, secondo la leggenda, è la dimora di elfi e fate, mentre Skogafoss è associata ad un tesoro nascosto, una leggenda che ha ispirato molte ricerche nel corso dei secoli.
L’itinerario di 5 giorni in Islanda prosegue verso la spiaggia nera di Reynsfjara. La spiaggia è caratterizzata dalle imponenti colonne di basalto nero che sovrastano l’immensa spiaggia vulcanica dalla sabbia nera. Qui è molto importante prestare attenzione alle potenti correnti oceaniche e rispettare le indicazioni di sicurezza, poiché il mare può essere imprevedibile.
Ultima tappa della giornata è Dyrhólaey, un promontorio di origine vulcanica che si trova vicino al villaggio di Vik. Il promontorio è caratterizzato da un arco naturale di lava nera, alto circa 110 metri, che si affaccia sull’Oceano Atlantico. Il panorama che si gode da questo punto è semplicemente mozzafiato: si possono vedere la spiaggia nera di Reynisfjara, le colonne di basalto di Reynisdrangar, il ghiacciaio Myrdalsjökull e le montagne della catena del Reynisfjall.

Se avrai altro tempo a disposizione, prima di raggiungere la spiaggia di Reynsfjara, cerca il relitto dell’aereo che atterrò con una manovra d’emergenza sulla spiaggia nera di Solheimasandur.
Io non ho fatto in tempo ad andare, anche perché bisogna lasciare l’auto in un punto e camminare a piedi per circa 50 minuti. Ti lascio le coordinate se mai ti potranno essere utili 63°27’32.8″N , 19°21’53.2″W.
GIORNO 3: I GHIACCIAI
Cambiamo completamente panorama e proseguiamo il viaggio verso sud.
I colori dominanti di questa giornata saranno l’azzurro e il bianco. Camminare e addentrarsi sul più grande ghiacciaio d’Europa è al tempo stesso emozionante e triste, sapendo che il ghiaccio si sta sciogliendo poco alla volta.
Prima di arrivare a Jökulsárlón dove avevo appuntamento per il tour all’interno dei ghiacciai ho fatto una breve sosta a Fjallsárlón, dove potrai avere un primo assaggio per ammirare il ghiacciaio ed eventualmente fare un tour in barca.

La laguna glaciale di Jökulsárlón è una delle più grandi e belle al mondo. Si trova nella parte sud-orientale dell’Islanda, ed è alimentata dal ghiacciaio Vatnajökull.
La laguna è piena di iceberg, che galleggiano sulle sue acque e provengono dal ghiacciaio, che con il tempo e il riscaldamento climatico si staccano e finiscono in acqua. Jökulsárlón è anche il luogo ideale per fare escursioni in barca e per ammirare gli iceberg da vicino.
Se deciderai di andare in Islanda in inverno ti consiglio di prenotare con largo anticipo, un tour alla “grotta di ghiaccio“ che si trova sotto al ghiacciaio Vatnajökull. È un’esperienza unica, che non ti capiterà di fare da nessun’altra parte. Il tour parte sempre dal parcheggio di Jökulsárlón dove si sale a bordo di una grande Jeep 4×4 che ti porterà in prossimità del ghiacciaio. Da qui una breve camminata prima di entrare nelle grotte.

Entrare all’interno di un ghiacciaio è qualcosa di incredibile, per non parlare delle tonalità e delle forme che crea il ghiaccio. Ci sono diversi tour che organizzano l’escursione, tutti con una durata media di 3h e tutti con prezzo abbastanza elevato. Io ho prenotato con GetYourGuide e mi sono trovata molto bene. Un’altra agenzia che ti consiglio, ma purtroppo non aveva più posti disponibili è Heading North, che organizza tour in grotte meno turistiche e i gruppi sono più ristretti.
La giornata si chiude in bellezza con una delle spiagge più iconiche dell’Islanda, la Diamond Beach. La spiaggia nera è ricoperta da ciottoli di ghiaccio, che prendono il nome di “diamanti” per la loro forma e il loro colore cristallino.
I ciottoli di ghiaccio provengono dalla laguna di Jökulsárlón, che si trova a pochi chilometri dalla spiaggia. Con il tempo, le onde li trasportano sulla spiaggia, dove si depositano.
GIORNO 4: REYKJAVIK
Il mio itinerario di 5 giorni in Islanda sta per giungere al termine. Il quarto giorno si torna verso Reykjavik con una sosta al cratere di Kerid.
Formatosi 3000 anni fa, il Cratere di Kerid è stato definito uno dei crateri più fotogenici d’Islanda. Questo perché è caratterizzato dal contrasto cromatico creato dal rosso della terra, il verde del muschio e il turchese dell’acqua. L’ingresso è a pagamento ed è possibile percorrere il perimetro e l’interno del cratere per raggiungere il lago.
Onestamente, sarà stata anche la luce che non esaltava i colori, è una tappa che se non sei di passaggio puoi tranquillamente saltare.

Reykjavik si gira facilmente in giornata, o anche in metà giornata, dipende dalle attività che hai programmato.
Il mio itinerario a piedi parte dal lungomare per ammirare la scultura in acciaio “Sun Voyager” dell’artista Jón Gunnar Árnason che ricorda una nave vichinga. Proseguendo lungo la costa si raggiunge dopo qualche minuto l’Harpa Concert Hall, una struttura moderna in vetro, visitabile anche all’interno prenotando una visita guidata.

Raggiungi il Lago Tjörnin, nel cuore della città vecchia, un laghetto abitato da numerose specie di uccelli migratori e prosegui la passeggiata tra le stradine per raggiungere la via più famosa di Reykjavik, Laugavegur. Camminando noterai la via più fotografata della città. La strada arcobaleno che ti guiderà fino alla cattedrale di Hallgrímskirkja, famosa per la sua forma fuori dal comune. L’interno non è entusiasmante ma se preferisci e hai del tempo a disposizione puoi prendere l’ascensore a pagamento e salire in cima alla torre campanaria per poter ammirare la città dall’alto.
Mi raccomando, passeggiando per Reykjavik fai caso alle numerose opere di street art che colorano i palazzi!


Assolutamente consigliata una cena nel porto di Reykjavik e concludi la serata in uno dei tanti locali con musica dal vivo del centro storico!
Trovi i consigli su dove mangiare e dormire a Reykjavik qui.
GIORNO 5: KIRKJUFELL E SKY LAGOON
Per l’ultimo giorno di viaggio non c’erano programmi prestabiliti, perciò all’ultimo decido di visitare una delle location più iconiche dell’Islanda, il monte Kirkjufell.
Si trova a circa due ore abbondanti di macchina da Reykjavik, nella penisola di Snæfellsnes, la parte nord-ovest dell’Islanda.
Kirkjufell, significa “montagna della chiesa”, ed è caratterizzata dalla sua forma piramidale, che ricorda appunto il campanile di una chiesa. Ma non ti renderai davvero conto della forma del monte finché non sarai nel punto esatto. Infatti, arrivando dal paesino di Grundarfjörður il monte ha una forma completamente diversa, direi anonima, quindi non rimanerci male se non lo troverai subito.

A parte questo e grazie anche ai suoi scorci e alla vista mozzafiato sul fiordo di Grundarfjörður e sull’oceano Atlantico, Kirkjufell è un luogo suggestivo. È possibile anche fare escursioni e trekking sul monte grazie ai vari sentieri che lo percorrono fino in cima.
A rendere speciale questo luogo è anche la cornice naturale in cui si trova: ai suoi piedi e a rendere tutto più scenografico la piccola cascata di Kirkjufellsfoss, che si getta in un laghetto sottostante.
Avrei fatto volentieri il giro della penisola di Snæfellsnes, perché presenta un paesaggio variegato e ricco di bellezze naturali, ma purtroppo il forte vento e il freddo me l’hanno impedito.
Nel caso in cui volessi fermarti di più ad esplorare questa penisola non perderti: i murales a Hellissandur, il faro di Svörtuloft, l’arco di pietra Gatklettur e le sculture di Bárður Snæfellsás, la chiesetta nera di Búðir e le Gerðuberg Cliffs.
Rientrando a Reykjavik mi sono meritata un bagno caldo nelle piscine termali della Sky Lagoon. Prenotandola all’ultimo era rimasta disponibilità solo del pacchetto Pure Lite, con il bagno nelle piscine esterne. Ci sono 3 pacchetti tra cui scegliere, quindi mi raccomando prenota con largo anticipo in modo da poter usufruire della sauna e dei trattamenti.
Ho scelto la Sky Lagoon anziché la Blue Lagoon, perché è più vicina a Reykjavik, è nuova e ancora poco turistica, unico neo è che sono terme artificiali e non naturali.
Il mio itinerario di 5 giorni in Islanda termina qui. Spero di esserti stata utile e spero che tu riesca a partire il prima possibile verso questa terra meravigliosa!