FORTEZZA DI MASADA: IL MIO VIAGGIO IN ISRAELE
Oggi ti farò svegliare prima dell’alba per “partecipare” ad una bellissima escursione alla fortezza di Masada, parco nazionale divenuto patrimonio dell’UNESCO. Dopo la bella scarpinata ti concederai una passeggiata alla Riserva Naturale dell’Ein Gedi e perché no, un “tuffo” nel Mar Morto.
Come ti accennavo qui, durante la nostra permanenza a Gerusalemme, io e la mia amica abbiamo partecipato a due bellissime escursioni organizzate dall’Abraham Hostel. In realtà abbiamo alloggiato in un Airbnb ma curiosando abbiamo trovato questi due tour davvero allettanti:
- Masada all’alba, Riserva dell’Ein Gedi e Mar Morto
- Tour in Palestina: Ramallah, Jericho, Betlemme e muro della West Bank
Oggi ti parlerò della fortezza di Masada e della sua storia, delle cascate dell’Ein Gedi e dei fanghi rigeneranti che ci hanno coccolato nel Mar Morto.
LA FORTEZZA DI MASADA
La fortezza di Masada si affaccia sul Mar Morto con i suoi 400 metri di altezza e svetta sulle immense distese del deserto della Giudea. Qui vi sorgeva un magnifico palazzo eretto da Erode il Grande, con tanto di magazzini in cui custodire le derrate alimentari, cisterne volte a raccogliere l’acqua piovana e poi affreschi, colonne, mosaici, ceramiche e decori a non finire. Un palazzo destinato a restare nella storia e a splendere a dispetto della sua posizione isolata.
La fortezza era circondata da mura alte cinque metri lungo un perimetro di un chilometro e mezzo, con una quarantina di torri alte più di 20 metri. Era considerata una fortezza inespugnabile. A rendere ancor più difficile un eventuale assedio contribuiva la particolare conformazione del territorio. L’unico punto d’accesso alla fortezza di Masada era l’impervio Sentiero del Serpente, così chiamato per via dei numerosi tornanti che lo rendevano un difficile ostacolo.
LA CADUTA DELLA FORTEZZA DI MASADA
L’assedio di Masada è stato l’evento che ha trasformato questa florida città in un luogo abbandonato. Tutto in una sola notte. Nel 66 a.C., Masada era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini. L’esercito Romano, guidato da Lucio Flavio Silva, assediò la città dei ribelli che si erano arroccati nella fortezza. Pur di non farsi catturare, gli abitanti decisero di suicidarsi in massa, preferendo la morte all’oppressione. Quando i Romani entrarono nella cittadella trovarono solo i corpi esanimi.
CURIOSITÀ
Masada, oltre ad essere divenuto un bellissimo sito archeologico, è un simbolo: tutt’oggi le reclute dell’esercito israeliano vengono condotte sul luogo per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido di: “Mai più Masada cadrà”.
VISITA AL PARCO NAZIONALE DI MASADA
Devo ammettere che siamo state parecchio fortunate nella scelta dell’Airbnb perché, senza saperlo, il tour partiva dall’Abraham Hostel, proprio di fronte al nostro palazzo! Dettaglio molto utile soprattutto perché il pulmino è partito alle 3:30 del mattino e per arrivare al punto di incontro abbiamo dovuto solamente scendere le scale ? Ovviamente ci sono diversi tour da scegliere, ma l’opportunità di vedere l’alba da un sito archeologico di tale importanza non potevamo farcela scappare.
Una volta appurato che ci fossero tutti i partecipanti siamo saliti sull’autobus e siamo partiti alla volta del Parco Nazionale di Masada. Il viaggio è durato più o meno un’ora e venti. Una volta arrivati, abbiamo fatto la fila per comprare il biglietto d’ingresso e abbiamo iniziato la nostra scalata. Il prezzo del biglietto per un adulto è di 28NIS ma puoi controllare tutte le tariffe sul sito ufficiale.
Il Sentiero del Serpente è il percorso che, tutt’oggi, permette l’accesso alla fortezza di Masada. Lungo oltre cinque chilometri, è piuttosto difficoltoso perché, oltre a essere in salita, lo si percorre sotto il sole cocente del deserto. L’alternativa più veloce e meno faticosa è prendere la funicolare: questa sfreccia nel vuoto con un dislivello di 290 metri e ti conduce fino in cima. Per noi che abbiamo percorso il sentiero prima dello spuntare delle prime luci, il sole non è stato un problema. Abbiamo “solo” accusato la faticaccia di doverlo percorrere in fretta per non perderci l’alba dall’interno delle rovine dell’antica fortezza.
Alla fine, però, ne è davvero valsa la pena! Il sole sembrava sorgere timidamente dalle acque del Mar Morto, riversando la sua luce su tutto l’avvallamento circostante. Uno spettacolo unico.
Alle prime luci del nuovo giorno, io, la mia amica e tanti altri visitatori abbiamo cominciato l’esplorazione del sito.
Sull’altopiano, vicino all’ingresso dove abbiamo ammirato il tramonto, abbiamo visitato:
- La sinagoga: i resti di una delle uniche sinagoghe conservate dai tempi del Secondo Tempio.
- La stanza dei lotti: a stanza in cui sono state trovati cocci di vasi con inscritti i nomi dei Sicarii che vivevano a Masada durante la rivolta.
- La chiesa bizantina: i resti della chiesa dei monaci eremiti, con un pavimento a mosaico e pareti decorate.
- Il Palazzo Ovest costruito durante il tempo di Erode.
- Lo stabilimento balneare in stile romano con molte stanze.
- L’ufficio del comandante: un insieme di stanze decorate con pitture murali ricostruite.
- La cisterna meridionale: una cisterna molto grande per la raccolta dell’acqua sull’altopiano.
Il complesso dell’ingresso occidentale:
- La rampa: una cresta di soli 60 m più bassa della cima della montagna. Nell’anno 73 d.C., quando i romani assediarono gli Zeloti che avevano stabilito la loro roccaforte sulla montagna, approfittarono di una caduta spontanea di rocce e vi costruirono una rampa sostenuta da travi di legno. Dopo alcuni mesi i romani furono in grado di innalzare una torre d’assedio sulla rampa e distruggere le mura. Al di sopra della rampa manca un tratto del muro, il tratto che fu aperto durante l’assedio e attraverso il quale i romani entrarono a Masada.
- Le cisterne settentrionali: Erode costruì un sistema di raccolta dell’acqua straordinariamente grande. Le dighe costruite lungo il letto del fiume Nachal deviavano le acque alluvionali in canali che riempivano 12 vaste cisterne d’acqua. Queste cisterne potevano contenere 40.000 m³ di acqua, che veniva poi trasportata attraverso la Porta dell’Acqua dagli animali da soma alle cisterne di stoccaggio sull’altopiano della montagna.
Ci siamo tenute per ultimo il Palazzo Nord: i resti del magnifico palazzo privato di Erode, costruito su tre livelli, con pavimenti a mosaico e pitture murali ricostruite. Per arrivarci bisogna scendere le scale sul fianco della montagna e sì, bisogna risalire per tornare all’uscita 😛 ma vi assicuro che ne vale davvero la pena. I colori della pietra che si sposano con l’immenso panorama mozzafiato mi hanno davvero incantata.
Per uscire dal sito archeologico abbiamo ripercorso il Sentiero del Serpente. Stavolta era in discesa ma sotto il sole cocente di agosto. Quello che ci aspettava dopo però, era leggermente più “rinfrescante”.
RISERVA NATURALE DELL’EIN GEDI
Risalite sull’autobus, dopo circa 20 minuti di tragitto dalla fortezza di Masada, siamo arrivate alla Riserva Naturale dell’Ein Gedi. Appena oltre il Mar Morto nel deserto della Giudea, è uno dei principali luoghi escursionistici di Israele, caratterizzato da sorgenti d’acqua, giardini botanici e cascate. Qui troverai anche una grande varietà di animali: Ein Gedi ospita, per esempio, una delle più grandi branchi di stambecchi in tutto Israele che passeggiano tranquillamente a due passi da te.
Alcuni dei sentieri escursionistici più popolari sono quelli che si dirigono attraverso Wadi David.
La prima sezione del Wadi David Hike è un’escursione panoramica che va dalla biglietteria alla cascata di David. Devo dire che in confronto al Sentiero del Serpente è stata davvero una passeggiata piacevole! Il sentiero è ben segnalato e superato l’ingresso si entra nel Wadi. Ciò che mi ha sorpreso è il suo lussureggiante paesaggio verde in contrasto con il deserto circostante. Sembrava una vera e propria oasi. Continuando, raggiungerai presto la bellissima cascata di David dove noi ci siamo fermate a goderci l’ombra e gli schizzi d’acqua.
Dovendo tornare all’autobus, ci siamo concesse una breve pausa al bar dove ho finito un’intera scatola di datteri! Una golosa ricompensa dopo un notevole esercizio fisico.
ULTIMA TAPPA: MAR MORTO
A cavallo fra Giordania, Israele e Palestina, nel deserto della Giudea, si trova un lago dalle caratteristiche molto singolari, già a partire dal suo nome. Il Mar Morto, infatti, è definito mare nonostante la sua estensione ridotta per l’elevata salinità, circa 8 volte superiore a quello degli oceani. Inoltre, le rive del Mar Morto si trovano a ben -430 metri sotto il livello del mare e ciò lo rende il punto più basso sulla terra.
Appena arrivate allo stabilimento balneare, ci siamo cambiate e siamo subito andate ad immergerci nelle sue acque. Un consiglio che mi sento di darti è di tenere sempre le ciabatte a portata di mano, perchè la terra è davvero incandescente. Nuotare in queste acque è praticamente impossibile, tutti gli sforzi risultano inutili. Sinceramente non sfiderei nessuno a farlo visto che se finisse una gocciolina di acqua negli occhi sarebbero dolori!! Tuttavia, nonostante questo impedimento, galleggiare a pelo dell’acqua l’ho trovata un’esperienza davvero unica e difficile da descrivere. Per non parlare dei fanghi che puoi farti raccogliendoli direttamente nel punto in cui ti stai facendo il bagno. Un vero toccasana per la pelle!
Tu sei mai stato in questi posti? Lascia un commento!
claudia
Noi ci siamo immersi nel Mar Morto in Giordania ed è stata un’esperienza straordinaria! Che ridere quanto tentavamo di nuotare a pancia in giù ma venivamo continuamente ribaltati sulla schiena. Israele ci manca e non vediamo l’ora di andarci anche noi!
Eliana
Questo parco nazionale geologico deve essere spettacolare e dalle tue foto me ne sono perdutamente innamorata. Mi piacerebbe tantissimo visitarlo e da quanto hai scritto mi sembra piuttosto facile partecipare ad un tour. Capisco perchè è stato dichiarato Patrimonio UNESCO. Interessante anche le tue foto sulla fauna, sono state difficile da realizzare?
paola
Ho letto molto volentieri, perchè Israele è uno dei viaggi che mi manca e che vorrei fare a breve, pandemia permettendo. Bellissimo il vostro percorso, mi piacerebbe molto visitare parco e riserva naturale. Meraviglioso.
Marina Fiorenti
Conosco bene la storia di Masada avendola letta in un libro tanti anni fa, fecero anche un bello sceneggiato televisivo e amerei davvero visitare questi posti incredibili!
Stefania Ferri
Le foto mi hanno lasciato davvero senza parole! Un posto molto affascinante e mistico, un’esperienza indimenticabile, senza dubbio.
claudia
Grazie davvero, è veramente un posto magico!
Ilenia
Che luoghi incantevoli e suggestivi; mi sono innamorata solo con foto e racconto. Penso che la sensazione nel visitare un sito del genere sia veramente quella di sfiorare la storia assaporandone ogni istante. Scorci così belli ripagano anche la sveglia ancor prima dell’alba; forse l’unica cosa che mi peserebbe in un viaggio del genere
claudia
Hai descritto perfettamente le mie sensazioni. Sono felice che ti sia piaciuto 🙂
Roberta Isceri
Hai fatto un’escursione e un viaggio particolari: Israele, infatti, è sempre guardata con sospetto. E la fortezza di cui parli non è poi così conosciuta in Occidente. Le tue foto e il tuo racconto mi hanno ispirata moltissimo: dai paesaggi rocciosi alla magia del Mar Morto, tutto mi chiama! In questo periodo, poi, ancor di più!
claudia
Sì, è vero. Israele ha tanto da offrire ed è un peccato che venga guardata con timore e sospetto. Ti consiglio assolutamente di farci un salto!
anna
Noi abbiamo alloggiato sul mar morto a pochi chilometri da Masada eppure la levataccia all’alba non ci è riuscita. Presi dalla pigrizia siamo arrivati li per le 8.30. Un pochino me ne pento leggendo il tuo racconto e vedendo le foto 🙂
claudia
Chissà, magari ci sarà un’altra occasione per vederla all’alba! 🙂