
VILLA ROMANA DEL TELLARO, UN TESORO RITROVATO A NOTO
La parola arte contiene in sé la radice ariana ar che in sanscrito significa andare oltre. Oggi voglio parlarti proprio di questo, andare oltre ed imparare a guardare quello che abbiamo davanti con uno sguardo più attento. Ti porto alla scoperta della Villa Romana del Tellaro. Vedo già la tua faccia che si chiede cos’è e dove si trova. Lo scopriremo insieme.
Se mi segui anche su Instagram, saprai che ho trascorso un weekend alla scoperta della Sicilia Barocca. Il mio itinerario Barocco, che presto ti racconterò in un altro articolo, non poteva che avere come base la città di Noto.

A Noto, ho soggiornato presso Villa Canisello, una piacevole scoperta a soli 5 minuti a piedi dal centro storico. Ad accoglierci, conosciuto da tutti gli ospiti del B&B come il “Nonno”, un ex professore di Lettere che ha lasciato la gestione del Bed and Breakfast al nipote.
Perché ti racconto questo? Perché se non fosse stato per il “Nonno”, probabilmente avrei saltato la visita della Villa Romana del Tellaro. Sapevo dell’esistenza della Villa e dei suoi reperti, ma non era nei miei programmi e pensavo di poterla benissimo saltare. È li che ho commesso un grande errore.
Ecco perché ho citato il significato della parola arte. Andare oltre per imparare a guardare quello che abbiamo davanti agli occhi, ricordiamocelo sempre. La passione del Nonno verso l’arte mi ha fatto riflette sull’amore che le vecchie generazione mettevano per i mestieri e che noi, nuove generazioni stiamo lasciando scomparire dandogli poca importanza.
Prima di fare visita alla Villa del Tellaro bisogna passare da questo simpatico signore, che davanti alla granita al limone fatta in casa più buona che abbia mai mangiato, ti racconta attraverso un video realizzato da lui, i bellissimi mosaici presenti agli scavi.
VILLA ROMANA DEL TELLARO: LA STORIA
La Villa Romana si trova sulla sponda del fiume Tellaro, nel comune di Noto, in una zona ricca di testimonianze archeologiche e immersa nella macchia mediterranea.
Nel 1971, in seguito a degli scavi clandestini sotto una masseria sette – ottocentesca abbandonata, fu identificata una villa romana, risalente al periodo tardo imperiale. La masseria fu costruita sovrapponendosi e in parte cancellando la vecchia struttura della villa, che secondo gli esperti venne distrutta da un incendio nel V secolo d.C. Gli scavi archeologici durati 20 anni per la difficoltà delle operazioni, hanno riportato alla luce un tesoro nascosto.
I MOSAICI DELLA VILLA ROMANA DEL TELLARO
Il corpo principale della casa era costituito da diversi ambienti che si affacciavano su una corte centrale. La visita si effettua seguendo un percorso obbligato, che vede prima un giro nelle 4 sale interne, dove è possibile vedere alcuni resti della struttura originaria della villa, fino ad arrivare al padiglione esterno.
Qui il vero motivo della visita. Attraverso una passerella sospesa è possibile visionare i bellissimi pavimenti musivi della villa. Quelle che un tempo erano 3 stanze, tappezzate con pavimenti che riportano con meticolosa attenzione e maestria, milioni di tessere colorate, con scene geometriche, mitologiche e di caccia.
Fortunatamente il Nonno ci aveva istruiti, regalandoci una spiegazione di quello che avremmo trovato per evitare una fugace visita e 2 foto da tenere in archivio. Rispetto ai mosaici di Piazza Armerina, sembrano avere qualcosa in più, particolari che li rendono unici nel loro genere tanto da farli sembrare dipinti.
Bidimensionalità, trasparenza, dinamicità ed espressività, sono gli elementi che dovrai tenere a mente durante la tua visita!
MOSAICO DEL PORTICO

Il primo mosaico che notiamo è quello del portico. Tra i 3 è l’unico che presenta solo motivi decorativi. Un tappeto unico e continuo di corone d’alloro che incorniciano motivi geometrici e floreali, creando con un gioco di colori, sovrapposizioni e profondità. Davvero sbalorditivo!
MOSAICO DI ETTORE

Uno dei mosaici più danneggiati che sono stati rinvenuti è quello che rappresenta il riscatto del corpo di Ettore. Un’iscrizione in greco ha aiutato gli esperti ad indicare tutti i personaggi presenti nella scena: Ulisse, Achille, Diomede e Priamo non più visibile. I personaggi posti attorno ad una bilancia sono intenti a pesare il corpo di Ettore con il corrispettivo in oro per il riscatto.
Non essendo una scena presente dell’Iliade di Omero, le maschere poste agli angoli della cornice indicano che è una rappresentazione teatrale, probabilmente di Eschilo.
MOSAICO DELLA CACCIA
Particolarità della trasparenza realizzata con il mosaico
È uno dei mosaici più realistici mai visti! Sono rappresentate diverse scene, dalla caccia, al banchetto, fino al riposo degli uomini, tutte eseguite in maniera impeccabile. Da notare l’espressività delle figure, la loro dinamicità, non comune nei classici mosaici. Ma la cosa che più mi ha sorpreso è che gli artisti sono riusciti a rappresentare la trasparenza dell’acqua. Come avranno fatto non lo sapremo mai, ci basterà guardare le zampe degli animali immerse nello stagno per cercare di immaginarlo.
Questa volta mi risulta davvero difficile immaginare come poteva essere la Villa nel periodo del suo splendore. Spero solo di essere riuscita a portarti con me in questo viaggio fuori dai classici giri turistici, lungo la terra del Barocco.
In questo periodo, ovviamente, è obbligatoria la prenotazione e la visita è completamente gratuita.
Evitiamo che questi capolavori vadano dimenticati! Condividi l’articolo per far conoscere questo meraviglioso luogo.
marina lo blundo
Ma che meraviglia! Da archeologa non posso che emozionarmi davanti a questi mosaici così elaborati e unici nel loro genere. E ti faccio i complimenti per esserti fidata delle indicazioni che ti sono state date e che ti hanno invogliato a deviare dal percorso stabilito per fare questa scoperta. E faccio i complimenti anche a chi ti ha saputo dare queste indicazioni: evidentemente è un bravissimo e appassionato comunicatore. Ce ne fossero di persone così!
Arianna
Una vita ci sono passata davanti con l’auto per andare a Vendicari, e non ci sono mai stata; da non crederci davvero. Ho visto quelli di Piazza Armerina che sono qualcosa di spettacolare, e ovviamente dietro casa no, terribile!
alessia
La visita per questi mosaici è molto breve, ma se ti ricapita ti consiglio di non perderteli!
Giovy Malfiori
Che meraviglia! Io adoro i posti che arrivano direttamente dal passato, come questo. Mi convinco sempre di più che dovrei tornare in Sicilia presto.
Moira
Non sono mai stata in Sicilia. Che vergogna! Sono stata a migliaia di km di distanza dall’Italia, ma mai in questa bellissima isola. E NOTO poi .. deve essere una città bellissima – storia, cultura, tradizione .. bellissima davvero.
Valeria
Che spettacolo la Sicilia e il barocco in generale! Non sapevo dei mosaici di Noto!
Roberta
Stupenda questa descrizione, a partire dall’etimologia della parola arte (che non conoscevo). Secondo me, la Sicilia è la regione più affascinante d’Italia e me ne rendo conto ogni volta che leggo articoli come questo.
Teresa
Il tuo articolo è molto interessante, ma soprattutto mi è piaciuto l’esordio; non sapevo quale fosse il significato etimologico della parola arte e l’ho appreso con entusiasmo!