
CASTELLO DELLA MANTA: UNA SCOPERTA IN PROVINCIA DI CUNEO
Il Castello della Manta è un’antica fortezza situata sulle colline della provincia di Cuneo, nel nord-ovest dell’Italia. Questo magnifico castello risale al XII secolo ed è considerato uno dei più importanti e affascinanti esempi di architettura medievale nel Piemonte.

Il Castello della Manta venne utilizzato come residenza dei marchesi di Saluzzo, una delle famiglie nobili più importanti del Piemonte. La fortezza è circondata da un bellissimo parco che include anche un’antica cappella gotica.
La visita al Castello della Manta è un’esperienza unica e suggestiva che consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono scoprire la bellezza del patrimonio culturale italiano.
COME ARRIVARE AL CASTELLO DELLA MANTA
TRENO
Per raggiungere il Castello della Manta puoi prendere un treno fino alla stazione di Saluzzo che dista circa 5 chilometri dal sito. Da qui, è possibile prendere un autobus che in appena 20 minuti ti porterà a destinazione.
AUTO
Se preferissi andare in auto il Castello è facilmente raggiungibile percorrendo l’Autostrada A6. Una volta presa l’uscita Marene segui le indicazioni per Manta. Vicino al cancello d’ingresso ci sono dei parcheggi, in alternativa consiglio di parcheggiare l’auto in Piazza del Municipio e proseguire a piedi.
Per più informazioni e per gli orari di apertura aggiornati è sempre più sicuro visitare il sito ufficiale del FAI.

STORIA DEL CASTELLO
Il Castello della Manta ha una lunga e affascinante storia che risale al XII secolo.
Il castello fu costruito inizialmente come semplice fortezza militare per proteggere i confini del territorio dei Saluzzo. Nel corso dei secoli successivi, subì numerose trasformazioni e ampliamenti, diventando un vero e proprio palazzo.
Durante il periodo di massimo splendore dei Saluzzo, il castello divenne la loro residenza principale. La famiglia commissionò molti lavori di ampliamento e ristrutturazione come gli affreschi del ciclo di Storie di Tristano e Isotta eseguiti nel XIV secolo, che ancora oggi sono considerati tra i più importanti esempi di arte gotica in Italia.
Nel XV secolo, il castello subì numerose occupazioni e saccheggi da parte delle truppe francesi e spagnole. Nel XVIII secolo, fu venduto a una famiglia aristocratica locale che lo utilizzò come residenza estiva.
Col passare degli anni, vennero eseguiti numerosi interventi di restauro e conservazione, soprattutto nel corso del XX secolo fino a quando nel 2006, venne finalmente aperto al pubblico. Oggi rappresenta una delle principali attrazioni turistiche della provincia di Cuneo.

LE SALE DEL CASTELLO
Una volta oltrepassato il cancello di ingresso si percorre una stradina in salita immersa in un boschetto che precede l’entrata principale. Una volta raggiunto il piccolo parco del castello ti accorgerai della pace che si respira su quella collina silenziosa.
Nel caso non prenotassi online dal sito ufficiale, all’ingresso avrai comunque la possibilità di comprare il biglietto ad un banchetto del FAI dove ti verrà offerta la possibilità di usufruire dell’audio guida e ricevere tutte le informazioni necessarie. Il consiglio che ti do è quello di iniziare la tua visita dall’ultimo piano del castello, ovvero il piano nobile, che rappresenta il nucleo più antico dell’edificio e conserva ancora oggi molte delle sue caratteristiche medievali.
IL PIANO NOBILE DEL CASTELLO
Per arrivare al piano nobile bisogna percorrere lo scalone cinquecentesco, costituito da rampe sostenute da colonne di marmo.
VESTIBOLO
Il primo locale che incontrerai è il vestibolo le cui pareti sono decorate con il motto “Leit ” della famiglia Saluzzo della Manta, termine che probabilmente deriva dal tedesco e significa “guida”. Lo stesso simbolo si trova dipinto sul grande camino presente nella sala.
Appena entrato, sulla parete di destra, potrai ammirare un affresco quattrocentesco che rappresenta la Vergine che allatta il Bambino. Io sono rimasta colpita dal soffitto in legno a cassettoni dipinti, appartenente allo stesso periodo dell’opera.

SALA BARONALE
Quando il figlio del Marchese di Saluzzo Tommaso III, Valerano, ereditò dal padre il feudo, decise di far ingrandire il castello. Nel suo ingrandimento inserì la straordinaria Sala Baronale che è uno dei documenti più significativi del tardo gotico, non soltanto italiano ma europeo. La parete di fondo con il grande camino divide apparentemente gli affreschi in due cicli, quello degli eroi ed eroine e quello della fontana della giovinezza:
- Sulle pareti di fronte alle finestre della sala si può ammirare una sfilata di nove eroi e nove eroine appartenenti alla mitologia classica ed alla letteratura biblica raffigurati in abiti preziosi legati alla moda delle corti dell’inizio del Quattrocento.
- Sulla parete opposta è dipinta la Fontana della Giovinezza dove personaggi di vario rango ed età vi si immergono per uscirne giovani e rigenerati. Viene così rappresentato l’antico sogno dell’eterna gioventù secondo la tradizione dei romanzi francesi medievali.
Tutte queste scene vennero affrescate poco dopo il 1420 da un ignoto pittore detto “Maestro della Manta“.
CURIOSITà
In alcuni punti sulle pareti potrai notare dei graffiti probabilmente risalenti alle varie invasioni che ha subito il castello durante i secoli!
Proseguendo verso le sale successive si trovano la biblioteca e la caratteristica Sala degli Alberi. Ti consiglio di affacciarti ogni tanto alle finestre in modo da godere della vista sul paesaggio e la natura circostanti 🙂
SALA DELLE GROTTESCHE DEL CASTELLO DI MANTA
Al secondo piano si trova il Salone delle Grottesche, costruito a metà del 1500 da uno dei successori di Valerano, Michele Antonio.
Questo salone è dopo la Sala Baronale il locale più rappresentativo del castello e si caratterizza soprattutto per il soffitto che si può attribuire ad artisti forse fuggiti da Roma dopo il sacco dei lanzichenecchi e sparpagliatisi per l’Italia. Questo legame con Roma è testimoniato dalla decorazione “a grottesche” che puoi ammirare nel salone. Questo sistema fu scoperto da artisti del calibro di Raffaello Sanzio nelle grotte della Domus Aurea dell’imperatore Nerone nella capitale, intorno al 1480.

La Sala delle Grottesche fu voluta nel 1560 da Michele Antonio della Manta ed è un’importante testimonianza della cultura manieristica.
Al centro del soffitto ammirerai il Carro infuocato del Profeta Elia con ai fianchi due ovali che rappresentano:
- l’uno, tre putti con in mano i simboli del potere temporale e religioso (mitra, spada e corona d’alloro);
- l’altro il globo terrestre.
Questo affresco è fonte di mistero e contraddizione. Sul mappamondo sono disegnati, oltre all’Europa, tutta la costa dell’America e dell’Antartide nonostante l’opera risalga probabilmente al periodo tra il 1418 e il 1430, epoca in cui Cristoforo Colombo non aveva ancora scoperto il Nuovo Mondo!
Sul lato occidentale della sala si trova un grande camino di stile classico al di sopra del quale venne inserito, nella seconda metà dell’Ottocento, un medaglione con lo stemma ed il motto dei nuovi proprietari del castello, i Conti Radicati di Passerano e Marmorito.

APPARTAMENTI DI MICHELE ANTONIO
Passando attraverso la bellissima galleria seicentesca con la volta a botte decorata arriverai agli appartamenti privati di Michele Antonio. La camera da letto ha il soffitto in legno originale del Cinquecento. Al centro spicca il piccolo letto a baldacchino molto ben conservato. La dimensione così ridotta ha diverse spiegazioni: l’alimentazione pesante rendeva preferibile dormire in posizione leggermente rialzata e si pensava che tale posizione permettesse, inoltre, di essere più reattivi in caso di attacco al castello. Infine, un motivo scaramantico faceva evitare di rievocare la posizione da tenere una volta morti.

LA DISPENSA E LE CUCINE DEL CASTELLO DI MANTA
Dalla tineria, oggi adibita a biglietteria, potrai visitare la dispensa, un posto fresco in cui veniva conservato il cibo. Qui la temperatura è costante per la presenza di spessi muri da un lato e roccia dall’altro.
La cucina cinquecentesca fu fatta costruire da Michele Antonio ed è molto innovativa considerando l’epoca. Al suo interno è presente un pozzo che assicura l’acqua necessaria per cucinare e per pulire tavolo e pavimento. Pensa che quest’ultimo presenta un’inclinazione che permette di far defluire i liquidi facilmente!
CHIESA DI SANTA MARIA AL CASTELLO
Uscendo dal castello dal cancello di sinistra, avrai la possibilità di visitare anche la chiesa di Santa Maria al Castello, dedicata alla Vergine. Non si conosce la sua data di costruzione ma si presume che fu commissionata da Valerano di Saluzzo. La sua vera particolarità è la Cappella a pianta quadrata decorata con incantevoli affreschi che rappresentano alcune scene della Crocifissione e della Passione.
Spero che questo articolo ti abbia incuriosito e che possa anche tu visitare questo incantevole posto!