
PALERMO COSA VEDERE TRA PALAZZI STORICI, PIAZZE E STREET ART
Ti sei mai chiesto cosa vedere assolutamente a Palermo? Oggi a parlarvi di questa splendida città sarà Ilenia di Ti ci devo portare in Sicilia. La sua è una dichiarazione d’amore, è la voglia di portare qualcuno a cui vuoi bene in un posto del cuore e di condividere insieme le bellezze che ci circondano. Quindi chi meglio di Ilenia per scoprire la sua città, Palermo?
Quando Alessia mi ha chiesto il mio punto di vista su Palermo e cosa non perdere assolutamente in questa città, Capitale della Cultura nel 2018, ammetto di essere andata nel panico!
Palermo è una città talmente grande, talmente ricca di arte, storia, cultura e influenze arabe, normanne, bizantine… che scegliere 5 cose da vedere assolutamente è stato un arduo compito!
Ma veniamo a noi: Partiamo!
COSA VEDERE A PALERMO: 5 LUOGHI DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE
I QUATTRO CANTI

Se vuoi goderti Palermo, i suoi profumi, i suoi colori, la vivacità dei palermitani, non puoi perderti il centro nevralgico della città: i Quattro Canti.
Un ottagono, quattro edifici e quattro direzioni diverse: Albergheria, Capo, La Loggia, la Kalsa.
Troverai artisti di strada, cavalli agghindati per i giri in città, api calessino pronte a farti vedere Palermo ma soprattutto… un eterno profumo di sfincione, una pizza alta, condita con salsa al pomodoro, cipolla, e tanto caciocavallo!

Questo angolo di Palermo, racconta molto della sua storia. Troverai quattro palazzi, quattro facciate e su ogni facciata una fontana: ognuna rappresenta uno dei quattro fiumi che attraversavano anticamente la città, Oreto, Kemonia, Pannaria, Papireto. In ogni palazzo si susseguono tre stili diversi: lo stile dorico contiene le allegorie delle quattro stagioni, lo stile ionico ha al suo interno le statue di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV; l’ultimo ordine ospita le statue delle quattro sante palermitane, Agata, Ninfa, Oliva e Cristina, patrone della città già prima dell’avvento di Santa Rosalia (1624) e di San Benedetto da San Fratello (1652).
Da questo punto nevralgico, puoi scegliere quattro direzioni diverse che ti porteranno verso altrettanti quartieri incredibili!
E così, dirigendoci verso via Maqueda, in direzione Kalsa, ti troverai ad ammirare Piazza Pretoria.
PIAZZA PRETORIA
La piazza, è un altro punto nevralgico della città ed ovunque volgerai lo sguardo, troverai BELLEZZA.
Ti troverai circondato dal Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, da Palazzo Bonocore, dalla splendida cupola della Chiesa dei Teatini, dal retro della Chiesa di Santa Caterina e di fronte a te una delle fontane più belle d’Italia.
Una fontana che si sviluppa su più livelli; anche qui tornano le raffigurazioni allegoriche dei quattro fiumi palermitani. Troverai grandi vasche concentriche riccamente decorate con sculture che rappresentano animali e divinità pagane.

Tantissime storie e leggende sono legate a questa fontana, tra cui quella che le dà l’appellativo di Piazza della Vergogna. Secondo la leggenda, le suore che abitavano nel convento adiacente alla piazza, giudicando indecenti, indecorose e scabrose le statue nude che adornavano la fontana, una notte uscirono di soppiatto e decisero di distruggere i genitali delle statue!
LA VISTA DI PALERMO DALLA CUPOLA DELLA CHIESA DEL SS. SALVATORE
Proseguiamo la passeggiata per scoprire il terzo posto imperdibile a Palermo: la Chiesa del SS. Salvatore.

Scegliere è stato arduo ma ti assicuro che da lassù avrai un panorama da togliere il fiato: vedrai il Palazzo dei Normanni, il Porto, la Cattedrale, il Teatro Massimo e ancora Monte Pellegrino e il mercato di Ballarò.
Girando lungo la cupola, ammirerai la città in tutto il suo splendore, i raggi del sole illumineranno i tetti dei palazzi nobiliari e le cupole più belle e importanti del centro storico, come quella della Chiesa del Carmine o quella di San Giuseppe dei Teatini.
Prima di salire, troverai una porta con una insegna luminosa, la scritta S. Salvatore, che ti anticiperà la vista di un salotto alquanto “strano” ad un piano dalla Cupola.

L’atmosfera è unica, l’aria frizzante, lo spettacolo di fronte a te, affascinante.
Come perdersi questo spettacolo?
COSA VEDERE A PALERMO? SICURAMENTE PALAZZO CONTE FEDERICO
Il quarto posto imperdibile a Palermo, è un palazzo nobiliare!
Situato a pochi passi dal Palazzo dei Normanni, dalla Cattedrale e dal mercato storico di Ballarò, precisamente in via dei Biscottari, Palazzo Conte Federico ti accoglie facendoti percepire sin dall’inizio un’atmosfera antica, misteriosa, piena di fascino.
A guidarti attraverso le magnifiche sale del palazzo, il Conte Federico!
Ebbene si, il Palazzo è curato proprio dai discendenti Federico, che lo abitano tutt’ora.
Tante sono le peculiarità di questo palazzo, dal cortile interno decorato in pietra ad intaglio da Giuseppe Venanzio Marvuglia nel 1750, alle scale in marmo rosso per accedere al piano nobile, dai saloni che raffigurano diverse epoche storiche attraversate dal palazzo, alla torre arabo-normanna del XII Secolo, posta sulle mura puniche della vecchia città, chiamata “Torre di Scrigno”.
Farai un viaggio attraverso le magnifiche sale; percorrerai la Sala Blu, particolarissima e finemente arredata, la Sala degli Stemmi, in cui troverai splendidi soffitti a cassettoni lignei dipinti risalenti al XV secolo, il Salotto Rosso che ospita un affresco di Vito D’Anna, la Sala delle armi anch’essa affrescata e contenente preziose collezioni di armi.

Ti soffermerete sulla soglia della la Sala da Ballo, dove suonò Wagner nel 1882, mentre suonava in città. Non saprai dove volgere lo sguardo, che si perderà tra il pavimento in ceramica finemente decorato e il soffitto che ospita l’affresco di Gaspare Serenario “Il trionfo della Purezza tra le Virtù sul tempo”. Il Conte Federico ti spiegherà i simboli massonici che si celano nell’affresco: questa sala infatti, nel passato, servì ad ospitare riunioni massoniche.

Infine, sarai guidato ai piani superiori, percorrendo una scala maiolicata, fino alla Torre arabo-normanna, chiamata Torre di Scrigno. Questa torre è un gioiello della storia palermitana poichè contiene simboli giudaici, arabi, normanni, federiciani, aragonesi.
Decorata da due bifore, una normanna e una aragonese, e dagli antichi stemmi della città di Palermo, uno di epoca sveva e l’altro di epoca aragonese, nasconde dietro di se un fascino d’altri tempi. Se riuscirai a viaggiare con la mente, potrai trovarti in una Palermo antica, attraversata da borghesia e aristocrazia, una Palermo d’altri tempi.
Finita la visita a Palazzo Conte Federico, ci dirigiamo verso il quinto posto, da inserire sicuramente nella lista delle cose da vedere a Palermo.
LA KALSA
Come anticipato all’inizio del nostro tour, la Kalsa è uno dei quattro quartieri del centro di Palermo.
Perchè “Kalsa”?
Dall’arabo Al Khalisa, che significa l’Eletta. È un quartiere in cui dovrai lasciar scorrere il tempo lentamente, ammirare ogni vicolo che lo attraversa e lasciarti trasportare da un’atmosfera araba.
Una passeggiata alla Kalsa prevede sicuramente tre tappe:
- Una culinaria all’Antica Focacceria San Francesco
- Una storico-artistica alla Chiesa di Santa Maria dello Spasimo
- Una artistica per ammirare le opere di Street Art
È proprio delle quattro nuove opere di street art, presenti alla Kalsa, che voglio parlarti.
Perchè vederle?
Per il progetto che c’è dietro. Si chiama “Pangrel” ed ha un tema davvero contemporaneo, quello dell’accoglienza, dell’integrazione.
L’opera di Basik raffigura due mani che reggono una ciotola, a simboleggiare apertura ed accoglienza. Dentro la ciotola, diversi simboli della Città di Palermo come il genio e le cinque storiche patrone della Città, realizzate sotto forma iconografica.

L’opera di Camilla Falsini rappresenta Federico II bambino, con un drago a dondolo, che nel quartiere arabo della Kalsa, accoglie tutte le religioni, le scienze, le culture e le arti. È il fanciullo che sa adattarsi ai tempi in arrivo.
Rappresenta quello che in siciliano si dice “Nico”, un bambino. E si sa che in fondo, i bambini hanno un grande potere di accoglienza e integrazione.

L’opera di Mbre Fats ricopre il muro perimetrale vicino Piazza Ventimiglia: ripercorre lo studio dell’artista chiamato il “trionfo della morte” e la rappresenta dipingendo il popolo che implora la morte a cavallo. Flotte di persone di ogni ceto sociale e credo che implorano questa figura di cui si vedono solo gli zoccoli.

L’opera di Rosk e Loste, due artisti siciliani, colpisce a primo impatto. Una giovane donna, nera, con una aureola che la rende quasi una Santa Urbana, una luce negli occhi che la rende quasi umana: una forte testimonianza di quello che rappresenta la mescolanza dei popoli e la loro integrazione.

Te l’avevo detto, scegliere i 5 luoghi imperdibili a Palermo è davvero difficile; attraversando ogni angolo della città ti vien voglia di condividere la bellezza e dire agli amici
“TI CI DEVO PORTARE” !
Ilenia
Spero che questo itinerario tra le bellezze palermitane ti sia piaciuto!
Se vuoi immergerti alla scoperta della Sicilia, ti consiglio di visitare il blog di Ilenia TiCiDevoPortareInSicilia. Non ti deluderà!
valeria polverino
L’itinerario proposto è a dir poco magnifico! Io sono stata a Palermo tantissimi anni fa e ricordo davvero poco e nulla. Ci tornerei domani anche di corsa perchè in questi anni ho avuto modo di studiarla meglio e di scoprire tante chicche come quelle da proposte. Posso però dire di aver visto i Quattro Canti!
Mimì
E io, Palermo e tutta la Sicilia, le amo letteralmente! Sono Calabrese, ma ho trascorso gli anni dell’Università a Messina, in Sicilia. Da lì, non ho perso l’occasione per girare questa splendida Regione! Palermo è un vero gioiello, una capitale europea del tempo che va rivalutata e fatta conoscere nel pieno della sua bellezza!
Una meraviglia l’articolo e tutte, ma proprio tutte le foto!
Non vedo l’ora di tornare in questa città, dalla quale manco da tanto, troppo tempo!
Un caro saluto!
Mimì
ANTONELLA MAIOCCHI
Che bella passeggiata per Palermo, una città che adoro e della quale (mi sono resa conto) conosco solo una parte. Io dei quattro canti ricordo un gruppo di ragazzini delle elementari che si proponevano di spiegarmi la storia dei palazzi e poi mi chiedevano di dire alla maestra se erano stati bravi! Mi ricordo il profumo di cibo e le voci dei venditori. Vorrei partire adesso e tornare a Palermo per ammirare dal vivo quell’incredibile pavimento di maiolica del Palazzo Conte Federico. Come ho potuto perdermi un gioiello simile?!